sabato 21 maggio 2011

Che fine ha fatto il siero antivipera?




Lola
Vorrei chiedermi e chiedervi in questo intervento: che fine ha fatto il siero antivipera? Intendo quella fialetta che i nostri genitori, quando eravamo ragazzi, portavano nello zaino se si andava nel bosco, dopo averla conservata in frigo. Se volete vi racconto la mia recente e atroce esperienza legata a questa domanda specifica, che resta però ammorbata in una confusa, e pure inquietante, risposta. Le vipere si stanno svegliando nel verde della Liguria, sulle pietre, nell’erba.
Gonfie di veleno, dopo il letargo. Io ne ho incontrata una su una catasta di legna che mi ha cambiato la vita. Ero in val Gargassa insieme alla mia famiglia e a un gruppo di amici, il primo maggio. Splendida valle nei pressi di Rossiglione con canyon che sprofondano in laghetti, la sedimentazione delle rocce segnala che qui nel Pleistocene è successa una rivoluzione.
Amiamo questo posto e lo amava anche il mio cane una bastardina rossa di cinque anni. Ci siamo seduti in una radura laddove fino a 60 anni fa c’era un piccolo borgo i cui abitanti lavoravano il vetro. Oggi una delle case è ristrutturata e può essere anche usata da chiunque abbia voglia di passare qualche giorno in questo paradiso terrestre.
E tale era questo posto anche per la mia cagnina Lola, piccola ma vivacissima, con lo spirito curioso e stanatore di chi appena esce all’aria aperta deve andare ad indagare tutto ma proprio tutto quello che incontra. Quella catasta di legno dietro la casa era un’attrazione, dentro si muoveva un piccolo mondo animale al risveglio, lei ne avvertiva i rumori, gli odori, Quindi perlustrava sentieri e torrenti e poi ritornava sempre lì.
Verso le quattro del pomeriggio dopo una giornata molto intensa per lei mentre noi eravamo satolli sul prato, una vipera, probabilmente acquattata fra le fascine, l’ha morsa al polpastrello. Ci siamo accorti che quello era e non una scheggia perché è tornata da noi già senza forze e con lo sguardo obnubilato. Il veleno era immediatamente in circolo.
Di corsa lungo la valle, che ha passaggi anche perigliosi, di corsa stringendo questo fagotto rosso già peso morto, di corsa fino al parcheggio e poi a Masone dove un farmacista ci ha fornito di cortisone e poi giù di gran carriera a Genova dove alle 7 di sera, il nostro veterinario è arrivato in studio. Aveva per caso una fialetta di siero antivipera in frigo.
Gli era rimasta in frigo da tempo perché in occasione di un cane morsicato il padrone chissà come era riuscito a procurarsela. E la dose rimasta era stata conservata, per l’evenienza. Dunque un caso perché il siero è stato tolto dal commercio cinque anni fa si dice perché avrebbe procurato shok anafilattici, o perchè era un emoderivato, non ho ben capito.
Ma un cane o muore per la vipera o muore per il siero se si scatena il rigetto essendo il siero di proteine equine. O magari per il siero sopravvive. Non è stato il caso della nostra Lola, perché purtroppo le è stato iniettato tre ore dopo e perché era piccola, di meno di 15 chili ragion per cui il veleno ha avuto ragione quasi subito del suo piccolo corpo, invadendolo e distruggendolo. I nostri veterinari hanno tentato il tutto per tutto con il nostro consenso.
Ma Lola è morta il martedi mattina dopo un giorno e due notti di dolore, temo intenso. Anche se vicino a noi ficcando i suoi occhi oramai resi ciechi dal veleno nei nostri. Non voglio raccontare ora il mio dolore, tanta era piena e intensa la famigliarità con questa cagnina, tanto il vuoto è pesante. Punto. E chi lo ha vissuto mi capisce. Quel che mi chiedo: il siero antivipera che può essere dannoso agli umani, non lo è però ai cani, e portarlo con sé in passeggiata non sarebbe male per loro. Però non è più in commercio.
Tuttavia in giro c’è perché chi ne ha bisogno lo compra all’estero, oppure, come sembra i veterinari possono rifornirsi presso istituti di ricerca che lo producono, evidentemente con un permesso regolare, e lo vendono a cifre stratosferiche. Che a quel punto ben pochi comprano. Le solite cose all’italiana, o all’europea. Il siero per salvare una vita come se fosse doping.

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