lunedì 22 novembre 2010

ALLA FACCIA DI CALCIOPOLI RAGAZZI... C'E' TANTO DA SAPERE ANCORA MI SA...


Spuntano INTERCETTAZIONI IMPORTANTI, protagonista Galliani: "Io non dormo, ho fatto spostare il turno... Ora sistemiamo Moggi e Capello!"

Spunta un dialogo con Leonardo Meani dell'aprile 2005, in cui l'ad rossonero rivela di aver fatto slittare, ad hoc, il turno di campionato.

16/nov/2010 10.21.00

Adriano Galliani - Milan (Getty Images)
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Adriano Galliani - Milan (Getty Images)

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"Ho fatto slittare il turno di campionato così recuperiamo Kaká e Shevchenko: non dormo mica, io...". E' quanto rivela, orgogliosamente, Adriano Galliani all'allora addetto agli arbitri per il Milan, Leonardo Meani, in un'intercettazione dell'aprile 2005.

A riportare intercettazioni bollenti è Tuttosport, quotidiano torinese sempre molto "attivo" nel vigilare sugli strascichi di Calciopoli. Il tutto contriuisce così ad acuire lo scontro tra Juventus e Milan, in atto da sempre, incendiatosi nel 2006 e proseguito (manco a dirlo...) ieri, con il battibecco Marotta-Galliani. Intercettazioni importanti per la difesa, per Luciano Moggi, che vogliono dimostrare la maggiore influenza di Galliani, per quanto riguarda la gestione del calendario.

Davvero pesante, e forse importante ai fini processuali, sentire l’allo­ra presidente di Lega e ad milanista, Galliani, assu­mersi i meriti del rin­vio del turno di campio­nato per la morte di Papa Wojtyla. Il tutto per permettere un migliore recupero dei sudamericani e di Shevchenko, appena tornati dalle Nazionali.

Di seguito, il contenuto delle intercettazioni riportate da Tuttosport.

Il 3 aprile 2005 ore 12.07, Silvano Ramaccioni, Leonardo Meani e Adriano Galliani parlano dello slittamento per la mor­te del Papa.


Meani: "Ciao Silvano ( Ramaccioni, il team manager, ndr) sono Leonar­do. Allora cosa han fatto? Hanno fatto slittare il campionato, allora, praticamente".

Ramaccioni: "Sì, Sì Se vuoi ti pas­so il presidente, te lo passo. E’ sli­ttato".

Galliani: "Leonardo?"

M: "Dottore?"

G. "Allora abbiamo slittato, giochia­mo sabato alle 20.30, anzi alle 18 col Brescia, poi domenica andiamo Siena".

M. "Senza Kakà senza l’altro".

G. "Ma secondo lei io dormo?"

M. "No"

G. "Lei pensa che io dormo, ma por­ca troia. Anche perché quel figlio di puttana di Moggi, le racconto: Mog­gi, che è un figlio di puttana, faccio sentire anche a Costacurta così si carica. Ha pure chiamato Preziosi (e gli ha detto) Adriano l’ha fatto ap­posta così recupera i sudamerica­ni, c’hanno Shevchenko che sta meglio, hanno spostato di una set­timana. Con l’Inter ce l’abbiamo già. Dopo pensiamo a quelli di Torino l’abbiamo già sistemata perché l’ac­coppiata Moggi- Capello è...?"

M. : "E’ micidiale?"

G. : "Come Capello- Sensi, via Ca­pello, Sensi è tornato amico. L’ab­biamo purgato già l’anno scorso ( la Roma di Capello perse lo sprint scudetto col Milan, ndr), lo purghia­mo anche quest’anno ( allenando la Juve, ndr). Fa niente ( ride). Capito Leonardo. E’ pieno di uccelli padu-l­i, se non tiri le corde, non capisco­no?"

M: "Anche se ho visto che nel sor­teggio gli è saltato fuori Collina ( ar­bitrerà Fiorentina- Juve 3- 3 del 10 aprile 2005, ndr): e ciò è positivo".

G. : "Tranquillo, vigilare su tutto".

Dopo Siena-Milan 1-2 (già agli atti), Galliani si lancia in previsioni "da Nostradamus" sul futuro della Can.

Galliani: "Ha parlato con qualcuno dei due ex designatori?"

Meani: "Dio bono, altro che parlato. Non ha visto che in macchina c’era Ancelotti e gli bestemmiavo paro­lacce, e Ancelotti mi fa: ma che co­sa gli dici".

G "A chi?"

M. "A Bergamo e Mazzei, perché Pairetto è in Germania".

G. : "E che dicono questi signori?"

M. : "Si cagano addosso: frasi di cir­costanza? “ chi va a pensare un er­rore del genere da uno così ( Baglio­ni, ndr)”. Con una squadra come il Milan a un minimo dubbio si sta giù con la bandiera, non si va su a van­vera. Questa è gente che non è pre­parata psicologicamente. Cosa vi preoccupate più del Palermo? Ha visto la designazione? Ci mandano persino Puglisi ( amicissimo di Mea­ni, ndr). Adesso, gli ho detto, vieta­to sbagliare e vietato sbagliare dal­l’altra parte ( della Juve, ndr), nel senso contrario però. Questo è un periodo pericolosissimo".

G. : "Lo so, lo so".

M.: "Anche perché lui mi fa: siete an­dati in vantaggio lo stesso? (dopo l’annullamento del gol di Sheva, il Milan segnerà con Crespo l’ 1- 0, ndr). Gli ho detto: comincia a darmi il mio gol. Dottore, ha parlato ieri con Collina ( con cui doveva parlare segretamente per un futuro da desi­gnatore: ricordiamo che allora per la scelta del designatore serviva il placet del presidente di Lega, Gal­liani, ndr)? La cercava".

G. : "No".

M. : "Guardi che la chiamerà".

G. : "Adesso, lo cerco io".

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