martedì 2 novembre 2010

ABBAZIA LONATO DEL GARDA..

Abbazia di Maguzzano

Abbazia di MaguzzanoL'antica abbazia benedettina di Maguzzano sorgeva presso una strada romana alla fine del V secolo. Nel sec. X dopo il suo compimento, venne però saccheggiata e distrutta dagli Ungheri, ma non tardò ad essere ricostruita poiché di essa si trova menzione nel 1145 in un "breve" del pontefice Eugenio III°. Devastata dalle truppe viscontee nel 1438, annessa per trent'anni alla congregazione di Santa Giulia di Padova, nel 1491 venne affidata al monastero di S. Benedetto Po. Riedificata quasi dalle fondamenta, fu ornata della bella Chiesa risorgimentale e dell'elegante Chiostro, che presenta una linea architettonica pura ed armoniosa, di vastità tale da considerarlo una delle più pregevoli opere che la storia bresciana d'arte vanti.

La fama internazionale del convento di Maguzzano è anche legata al nome di un originale padre benedettino, Teofilo Folengo, autonominatosi "Merlin Coccai", autore di opere in latino sia classico sia maccheronico. Il convento di Maguzzano rimase di proprietà del Cenobio di San Benedetto fino al 1796, quando Napoleone Bonaparte ne decretò la fine. Soppresso il Convento, Napoleone ne cedette i fabbricati ed i possedimenti al Governo Provvisorio bresciano, il quale nell'anno seguente vendette tutto al sig. Paolo Tenchetta di Lonato, partigiano di Napoleone. Dopo vari trapassi, tutti i beni del convento di Maguzzano diventarono di proprietà di alcuni monaci Cistercensi, ossia trappisti, provenienti dall'Algeria, i quali rimisero in luce nella vecchia Chiesa che ora serve da Parrocchiale, le belle decorazioni policrome eseguite sulle volte e sulle pareti nei primi anni del XVI° sec. sotto la direzione, forse, di Alessandro Bonvicino, detto il Moretto: quelle decorazioni si trovavano sotto uno strato di calce probabilmente sovrappostovi nel 1700, dopo l'infierire della peste. Fra i sacri arredi dei quali era dotata la Chiesa, resta notevole una croce di rame dorato con figure simboliche e la grande pala del Moretto (o della sua scuola), l'Assunzione, che decora l'Altare Maggiore.

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