domenica 28 novembre 2010

LE BUGIE DELL'ITALIA

BOLOGNA, 26 OTT. – Il sito di informazione libera Wikileaks smentisce la versione ufficiale dell’esercito italiano su due vicende accadute in Iraq tra l’agosto 2004 e marzo 2005.
La prima riguarda l’esplosione, nell’agosto 2004, di un’ambulanza nella quale sarebbero morte tre persone, tra le quali una donna incinta. Le fonti ufficiali italiane dichiararono di essere state vittime di un attacco a colpi di arma da fuoco al quale avevano risposto causando l’esplosione del mezzo sul quale era presente dell’esplosivo. Il mezzo in questione sembrava, inoltre, non avere le sembianze classiche di un’ambulanza. Un documento del pentagono, pubblicato da Wikileaks, sostiene invece che il mezzo sarebbe stato colpito dall’esercito italiano perché non fermatosi ad un check-point.
La seconda riguarda la morte, durante un’esercitazione, del soldato italiano Marracino. All’epoca la versione ufficiale dell’Esercito italiano parlò di un incidente causato dallo stesso Marracino che nel tentativo di disinceppare un’arma la puntò contro di se andando incontro all’incidente a lui fatale. Questa versione destò da subito perplessità, data l’esperienza maturata sul campo dal nostro soldato risultava difficile credere che avesse rivolto verso di se il suo fucile modello Minimi, la cui canna, per giunta, era lunga circa metro. Inoltre l’autopsia rilevò che il foro d’ingresso del proiettile era sulla fronte e non sotto lo zigomo, come rilasciato inizialmente dalle fonti ufficiali. Ora wikileaks pubblica un rapporto americano, con numerosi tagli, datato 15 marzo 2005 in cui si parla di un soldato caduto, colpito accidentalmente durante un’esercitazione.
Il ministro della difesa La Russa, ai microfoni di SkyTg24, ha rinnovato la fiducia ai nostri militari, ritenendo che le nuove indiscrezioni non siano tali da far mutare il giudizio complessivo sull’operato dell’esercito italiano in Iraq. Ha imputato, inoltre, la mancanza di trasparenza su queste vicende all’instabilità parlamentare del precedente governo, che aveva al suo interno forze marcatamente antimilitari.

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